Caso Tortora, trent’anni dopo: ci voleva almeno un dubbio

Quando fu arrestato, il 17 giugno 1983, Enzo Tortora non era solo un noto presentatore televisivo, ma un giornalista ‘scomodo’, impegnato politicamente. La sua odissea personale coincide con uno snodo decisivo della storia politica e giudiziaria italiana. Ma è anche un severo monito deontologico per i magistrati e i giornalisti di oggi. Sono questi alcuni degli elementi scaturiti dalla ricerca condotta dalla Scuola di giornalismo dell’Università di Napoli ‘Suor Orsola Benincasa’ a trent’anni dall’arresto del celebre personaggio televisivo, conduttore di ‘Portobello’. Una ricerca confluita nel volume ‘Enzo Tortora, almeno un dubbio per un uomo perbene’, (Ucsi editore – 2013), curato dal giornalista e saggista Paolo Mieli, che affronta i vari aspetti di quel caso giudiziario, politico e giornalistico, cercando di tenere vivi i motivi di bruciante attualità, per la coscienza civile italiana, di quella tragica vicenda umana. Perché, come commenta uno dei giovani studenti del corso, di fronte a vicende simili, “un vero giornalista dovrebbe avere sempre almeno un dubbio”. (A cura di Fabio Colagrande e Fausta Speranza)

20 Giugno 2013

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