Sei cardinali e 33 vescovi hanno preso parte alla cerimonia, presieduta sabato pomeriggio(14 dicembre) a Cuneo, da mons. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, per l’ordinazione episcopale di mons. Aldo Giordano, già osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa e nominato nunzio apostolico in Venezuela da Papa Francesco. Presenti anche il prefetto della Congregazione per la Vita Consacrata, il nunzio presso l’Onu a Ginevra, il presidente della Conferenza episcopale del Venezuela. Il servizio di Fausta Speranza:
Si è di nuovo riempito con migliaia di persone lo stadio di Cuneo, questa mattina, per la prima Messa celebrata dopo l’ordinazione episcopale da mons. Aldo Giordano. Ieri pomeriggio ha accolto, tra gli altri, 30 tra politici e diplomatici d’Europa; 150 tra ecclesiastici, religiosi, religiose, esponenti della Chiesa ortodossa e protestante, per una cerimonia gioiosa e partecipata, che ha avuto insieme il tono della solennità e della familiarità.
Mons. Pietro Parolin, già nunzio in Venezuela, ruolo che ricoprirà ora mons. Giordano, ha innanzitutto portato la benedizione del Papa, sottolineando che Francesco del ruolo di nunzio ha parlato come di un mediatore, che con la mediazione fa comunione.
“Il Papa ha ricordato che la vita dei rappresentati pontifici è un po’ una vita da nomadi. Al nunzio è richiesta l’apertura e la duttilità, che è indispensabile per vivere in diversi ambienti, per confrontarsi con culture e situazioni sociali ed ecclesiali alquanto differenti”.
Mons. Parolin, ricordando il grande impegno in Europa per 20 anni di mons. Giordano, tra “istituzioni politiche e relazioni ecumeniche”, ha accennato alle sfide che lo attendono in America Latina, terra di grandissime povertà, – ha detto – di ingiustizie sociali, di grandi sfide:
“Le sue immense povertà e ingiustizie sociali, il rapporto tra Chiesa e politica, il significato della scelta preferenziale per i poveri, la presenza nei mezzi di comunicazione, il rischio di creare una società senza Dio. come ridire Dio a questa società che rischia di rimanere senza di Lui, di allontanarsi da Lui?”.
“In Venezuela – ha affermato mons. Parolin – mons. Giordano sarà chiamato a essere promotore di riconciliazione e di pace, a stemperare tensioni e contrasti, a seminare speranza”. “Pur tra le peculiarità del nuovo contesto resta – ha sottolineato mons. Parolin – lo stesso impegno quale testimone della Chiesa incarnata da Papa Francesco. La Chiesa – ha detto mons. Parolin – che cerca l’incontro per comunicare la gioia del Vangelo”.
E c’è da dire che nelle tantissime presenze affettuose si è sentito tutto il calore dell’apostolato di mons. Giordano che – con semplicità – ha ringraziato tutti gli amici e i sacerdoti per la condivisione e la preghiera e ha chiesto sostegno per il nuovo percorso da fare, ricordando che Gesù ci attende. Il suo motto sacerdotale è: “Vi precedo in Galilea” ed era riportato in uno striscione nello stadio, che così bene si è lasciato trasformare in un raccolto tempio di preghiera per due giorni.
Testo proveniente dalla pagina del sito Radio Vaticana del 15 dicembre 2013