Napolitano: “Dalla Ue troppe esitazioni”

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Il presidente Napolitano accanto a Martin Schultz, presidente dell’Europarlamento (Reuters).

Il Capo dello Stato non ha usato mezzi termini davanti al Parlamento europeo, segnalando una lentezza di reazione di fronte alla crisi e ai sacrifici dei cittadini che mette in forse lo stesso cammino della Ue.

Fausta Speranza

E’ il “momento della verita’” per l’Europa. Così il presidente Napolitano parla all’Assemblea del Parlamento Europeo a Strasburgo . Napolitano parla senza mezzi termini di crisi strutturale delle istituzioni europee e di crisi di consenso da parte della base e chiede “nuovi sviluppi”. Ma denuncia le “agitazioni distruttive” di chi vorrebbe rinnegare la costruzione europea o cancellare l’euro. E a questo punto c’e’ l’interruzione da parte di parlamentari della Lega che ribadiscono, con volantini anti europeisti e slogan gridati, proprio quella opposizione che Napolitano definisce chiaramente “vacua propaganda”.

Subito dopo Napolitano torna a strappare applausi parlando delle alte finalità che hanno dato vita al progetto di casa comune. Allora – spiega – c’era la “molla” della pace da riaffermare di fronte alle tragedie delle guerre ma oggi c’è un’altra molla da non trascurare: di fronte alla globalizzazione, il continente – avverte Napolitano – “rischia di naufragare”. Rischiamo di “perdere l’identità europea con i suoi valori come comunità di diritto e di stato sociale”. E il rischio c’è – spiega – per l’incapacità dei politici di avere uno sguardo all’altezza dei tempi e per il populismo di alcuni.

Napolitano denuncia le “troppe esitazioni e lentezze dei leader europei” di fronte alla crisi economica, le “gravi carenze e storture”. Ma aggiunge poi che, anche se in ritardo, “ci si è mossi”. E cita l’Unione bancaria. Ora – dice – è il momento di una “svolta”. Chiede una “svolta” in tema di crescita e di occupazione dopo i “forti sacrifici” fatti perché “non si poteva sfuggire alla crisi del debito sovrano”, in particolare da parte dei Paesi che, come l’Italia, dovevano ridurre il debito pubblico.

Ma Napolitano, parlando all’Assemblea che lo ha invitato in questo suo riconfermato mandato così come lo invitò sette anni fa al suo primo mandato, chiede “rinnovata solidarietà” e chiede di “superare la logica dell’austerità a tutti i costi” e di fare “investimenti”, sottolineando pero’ che devono esserci “non solo investimenti privati ma anche pubblici” e “sostegno alla ricerca e alla formazione”. Il messaggio chiaramente non e’ solo ai parlamentari, rappresentazione diretta dei cittadini, ma alla Commissione europea, esecutivo dell’Ue, e ai capi di Stato e di governo.

Siamo di fronte – afferma il capo dello Stato italiano – a una “scarsa e cattiva occupazione” e al fatto che “le condizioni di vita dei cittadini sono peggiorate”. E’ per questo che vediamo “disincanto e rifiuto”, spiega. Ma nessuno deve approfittare di questo per distruggere il progetto europeo, piuttosto – suggerisce – bisogna impegnarsi per “un profondo cambiamento del modo di operare in Europa” nel senso di “maggiore responsabilità” e superamento degli egoismi nazionali o di partito.

Alla vigilia delle elezioni europee di maggio, Napolitano vede che “è in discussione il cammino stesso dell’Ue”. Non si tratta più delle vecchie crisi politiche di equilibrio tra Stati membri – ribadisce – ma si tratta di “una crisi strutturale di funzionamento” e di “una crisi di consenso”. Il tutto richiede maggiore responsabilità. E certamente non serve la deresponsabilizzazione di chi vuole distruggere un progetto pensato con “grande lungimiranza” dai padri dell’Europa.

E qui Napolitano ricorda che esattamente 30 anni fa l’italiano Altiero Spinelli presentava alla stessa assemblea il suo progetto di trattato che con altri ha contribuito a dare corpo all’Europa unita.

Resta da dire che il giorno dopo il dato sulla corruzione in Europa, che assegna all’Italia il triste primato di essere terra di corruzione per un giro di affari di 60 miliardi, cioè la meta’ di tutto l’ammontare stimato nell’Unione Europa, Napolitano strappa un applauso delle grandi occasioni e sembra per qualche minuto far tornare l’Italia protagonista nel consesso di quanti hanno pensato e pensano il futuro del vecchio continente. Napolitano riassume con alto profilo finalità, obiettivi e valori. La speranza è che si possa ritrovare nell’impegno dei politici italiani lo stesso alto profilo durante il prossimo semestre di presidenza affidato all’Italia da giugno 2014, a 11 anni dall’ultima presidenza certamente non ricordata nei corridoi delle istituzioni come un successo.
C’è da dire che ad introdurre il capo dello Stato italiano all’Assemblea è stato l’attuale presidente dell’Europarlamento, Schulz, che da parlamentare aveva avuto il famoso scambio polemico con l’allora presidente del Consiglio Berlusconi che lo aveva invitato a candidarsi per il ruolo da kapo in un film. Speriamo di vedere qualcosa di molto diverso nella prossima presidenza italiana, che seguirà a quella greca e coinciderà con l’avvio dei lavori dell’europarlamento che uscirà dal voto di maggio. Il rischio è di avere un Parlamento Europeo pieno di antieuropeisti, che significherebbe scarsissime probabilità di vedere attuata la “svolta” auspicata da Napolitano.

su Famiglia Cristiana del 4 febbraio 2014

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