Cresce l’attesa per la visita di Papa Francesco, martedì prossimo a Strasburgo, al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa. L’Europa – sottolinea il presidente del Movimento federativo europeo Pier Virgilio Dastoli – ha bisogno del messaggio del Pontefice. Ascoltiamo al microfono di Fausta Speranza proprio Pier Virgilio Dastoli, che è stato assistente di Altiero Spinelli, considerato tra i padri fondatori dell’Europa:
R. – Io trovo che in questo momento di crisi dell’Europa, di questa crisi che soprattutto mette in luce una mancanza di politiche che rispettino la dignità dell’uomo, il suo intervento sia molto importante affinché i politici si rendano conto che bisogna cambiare linea, cambiare politiche, cambiare paradigma, in qualche modo. Io credo che questo aspetto sia molto importante in una situazione in cui ancora si stenta a cambiare linea, ad andare in una linea diversa rispetto a quella che è stata seguita con le politiche di austerità in questi cinque anni. Credo che in questo momento sia molto importante che l’Europa ascolti il messaggio che il Papa vorrà dare, tutte le istituzioni europee, perché certamente al Parlamento europeo ci sarà anche il presidente della commissione, ci sarà anche il presidente del consiglio europeo. E’ molto importante che il messaggio arrivi a tutte le istituzioni europee.
D. – Papa Francesco ha come punti centrali dei suoi discorsi l’elemento di accoglienza delle periferie e l’elemento di centralità della persona, dell’uomo: proprio questo può servire in questo momento a un’Europa che ha un po’ perso di vista forse proprio la persona, facendo un po’ troppi conti economici. Che dice?
R. – Assolutamente! Questo è un discorso importante. L’altro che io sono anche convinto che emergerà sicuramente nel suo intervento è il suo grande impegno sul fronte anche della qualità del nostro Pianeta. Il discorso dell’ambiente è un discorso che ha una dimensione morale e non soltanto economica. Sappiamo tutti che il prossimo anno sarà dedicato al tema del cambiamento climatico: trovo che sia molto positivo l’accordo che c’è stato tra gli Stati Uniti e la Cina proprio riguardo al cambiamento climatico; mentre l’Europa ancora arranca nel mettere in pratica i propositi, da questo punto di vista. Il Papa è molto impegnato su questo tema, appunto, con lo sguardo a carattere etico e morale, e non soltanto economico come tanti altri. Anche da questo punto di vista io credo che il suo messaggio potrà essere molto importante.
D. – Si può parlare di spiritualità in Europa? C’è stato un momento in cui ci sembrava che le istituzioni cercassero una sorta di “neutralità” e avessero anche un po’ paura delle religioni e dunque anche della spiritualità … mentre ora sembra esserci una riscoperta. Condivide questa impressione?
R. – Sì e questo, in questo momento, è essenziale. E’ essenziale un dialogo rispettoso delle caratteristiche di ciascuno; è essenziale che la parte che le religioni giocano nella nostra società diventi una degli elementi essenziali della tolleranza e del rispetto reciproco. Ricordo che in altri tempi – probabilmente alcuni se lo ricordano – Jacques Delors aveva creato un’iniziativa che si chiamava “Un’anima per l’Europa”: di quella iniziativa ci si è dimenticati! Probabilmente bisognerebbe ritornare allo spirito di quella iniziativa che per tutta la presidenza Delors aveva caratterizzato un impegno, che in parte era stato poi ripreso anche da Romano Prodi. Durante tutti e dieci gli anni della Commissione Barroso questo elemento è stato dimenticato. Io credo che da questo punto di vista un appello per un ritorno al dialogo interreligioso possa essere molto importante.