Fausta Speranza – Città del Vaticano
Le autorità di Baghdad hanno confermato la cattura di Abdulnasser al-Qirdash, definito probabile erede del ‘califfo’ del cosiddetto Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi, che è stato ucciso il 26 ottobre scorso dalle forze statunitensi nel corso di un raid nella città siriana di Idlib. L’operazione che ha portato alla cattura di al-Qirdash – nota l’emittente tv panaraba Al Jazeera – arriva un mese dopo che Mustafa al-Kadhimi, ex capo dell’intelligence irachena, è diventato primo ministro del Paese. Si tratta del nome indicato come nuovo leader il 31 ottobre scorso dallo stesso Consiglio della Shura dell’Is. L’uomo è originario della città irachena nord-occidentale di Tell Afar, secondo fonti d’intelligence irachena citate dai media panarabi, e prima dell’invasione anglo-statunitense dell’Iraq nel 2003 serviva nell’esercito di Saddam Hussein. Dalla sua annunciata nomina, è di fatto rimasto fuori dai riflettori.
Per capire il significato di questa operazione ma anche il peso che tuttora ha sul campo l’Is nonostante la perdita del territorio, abbiamo parlato con Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa:
Da tempo gli Stati Uniti hanno iniziato il processo di ritiro delle proprie truppe dalla Siria, dall’Afghanistan e in parte anche dall’Iraq. Ma ritiro non può significare disimpegno, come sottolinea Marco Lombardi, docente di Politiche della sicurezza all’Università del Sacro Cuore di Milano: