Fausta Speranza – Città del Vaticano
Il tempo della pandemia per il Covid-19 ha aumentato le difficoltà di sopravvivenza per molti popoli del mondo e ha acuito le tensioni sociali oltre ad aver rallentato la soluzione dei conflitti in corso. Si rafforza dunque l’intenzione della preghiera che in realtà si rinnova ogni anno dall’appuntamento in Vaticano nel 2014 tra i leader israeliano e palestinese, con il Papa e il Patriarca Bartolomeo, su iniziativa del Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), alla quale si uniscono ogni anno tante sigle cattoliche tra cui l’Unione delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc), l’Azione cattolica italiana, l’Azione cattolica argentina, la Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale argentina”. Si fa più accorato, dunque, l’appello alla preghiera, ma anche l’invito a diffondere lo storico Documento sulla “Fratellanza umana” firmato a febbraio dell’anno scorso da Papa Francesco e dal grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.
Lo scenario nel mondo è preoccupante per il numero dei conflitti in corso, anche perché la pandemia è purtroppo tempo di stallo di negoziati, proprio come succede nel contesto israelo-palestinese. Delle difficoltà e delle prospettive abbiamo parlato con Daniele De Luca, docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università del Salento:
Le due parti in causa, quella israeliana e quella palestinese, vivono per diversi motivi situazioni difficili al loro interno e in sei anni è successo ben poco. E questo – spiega De Luca – non aiuta certamente a pensare di rilanciare il negoziato, oltre al fatto che l’emergenza coronavirus ha di fatto congelato ogni iniziativa. De Luca parla delle proteste, dei tentativi di annessione, della cristallizzazione della realtà dell’area e anche del ruolo che in questo ha svolto sia il conflitto siriano sia la parabola del presunto califfato.
La preghiera può farsi minuto di silenzio se non c’è credo religioso: il messaggio di fratellanza del Papa e del Grande Imam Al-Tayyeb resta potente per tutti gli uomini di buona volontà.