Sfide e opportunità della presidenza italiana del G20

L’annunciato Vertice mondiale sulla salute, a maggio prossimo, è uno degli eventi previsti durante la presidenza italiana del G20. I temi sono tanti – dall’ambiente alla ricerca, dalla sostenibilità all’empowerment femminile – ma l’ambasciatore Pasquale Ferrara sottolinea come siano tutti attraversati dalla stessa sfida: “riscoprire l’importanza del prendersi cura delle persone e non solo dal punto di vista medico”

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Si terrà a Roma il 21 maggio prossimo il Global Health Summit, annunciato, a settembre scorso, dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Si tratterà di affrontare le principali sfide connesse all’emergenza sanitaria con un approccio sinergico. E la tutela della salute e la sostenibilità, così come l’innovazione e la ricerca, la lotta alla corruzione e l’empowerment femminile, sono centrali nell’agenda dell’anno di presidenza italiana – iniziato formalmente il 1 dicembre 2020 – del cosiddetto G20. Si tratta del forum dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali, nato nel 1999, dopo una successione di crisi finanziarie per favorire l’internazionalità economica e la concertazione, tenendo conto delle nuove economie in sviluppo.

La presidenza, una grande opportunità

Delle sfide, degli obiettivi, delle potenzialità di questa presidenza italiana e dunque in qualche modo anche europea del G20, abbiamo parlato con l’ambasciatore Pasquale Ferrara, docente alle Università Luiss e Sophia:

Ferrara esprime la convinzione che per l’Italia e per l’Europa questa presidenza rappresenta una grande opportunità. L’ambasciatore si richiama al tema scelto e declinato con tre termini: persone, pianeta, prosperità. Spiega che racchiude il senso delle sfide, sottolineando che parlare di cura per le persone non significa solo cure mediche, ma attenzione su tanti livelli. E con questa ottica, afferma, si può rilanciare un commercio internazionale che sia sostenibile, perché ci vuole cura anche per il pianeta, e che sia equo per i popoli e per i vari strati delle popolazioni.

Il multilateralismo come priorità

Le congiunture internazionali sono sempre in movimento e si possono individuare attori e dinamiche che tornano o che si rinnovano ma, spiega Ferrara, quello che è davvero importante in questo 2021 è rilanciare il multilateralismo, inteso come l’organizzazione istituzionalizzata e organizzata tra i Paesi o le grandi aree regionali, che in quanto tale ha avuto negli anni scorsi serie battute di arresto. In questo – Ferrara ne è convinto – grande attore resta “l’Europa che del multilateralismo è campione mondiale”. Fondamentale, secondo Ferrara, è capire l’idea di sovranità come si intende nell’Unione europea.

Sovranità e condivisione

Secondo l’ambasciatore Ferrara non si tratta di discutere o operare per una rinuncia della sovranità, ma si tratta – ed è questa la concezione dell’Europa – di lavorare per la condivisione, per un rafforzamento della sovranità che passa attraverso l’operare congiuntamente. Alcuni fattori possono essere importanti, come ad esempio la prossima presidenza Biden negli Stati Uniti, o la stessa pandemia, che purtroppo ha portato dramma e dolore, ma che ha rappresentato anche una sollecitazione forte alla coesione. Il ruolo dell’Unione europea, sostiene Ferrara, deve essere quello di rafforzare la cosiddetta autonomia strategica, che spiega come la possibilità di scelte e assunzioni di responsabilità senza che questo crei incrinature.

Il nostro pianeta

Questa crisi pandemica, ricorda Ferrara, ha messo in luce le radici profonde di squilibri nella gestione del pianeta. Si deve comprendere, avverte, che la questione del pianeta è un tema politico fondamentale per il futuro. A proposito poi di empowerment femminile, Ferrara sottolinea l’importanza del tema. Chiarisce che non si tratta solo di avere più donne nei posti di potere: precisamente afferma che non si tratta solo di contare quante donne ci siano al potere, ma di far contare di più le donne a tutti i livelli della società. Ferrara ricorda che da tempo le Nazioni Unite hanno chiarito quanto sia incisiva l’azione delle donne in contesti di pacificazione o di mediazione e aggiunge che sarebbe fondamentale aprire la via a dinamiche che non siano fondate sulle solite logiche di potere o di prepotenza, ma piuttosto che abbiano la caratteristica che appartiene a molto del mondo femminile di andare oltre, aprendo  sempre orizzonti di dialogo e di confronto. Secondo Ferrara, promuovere questo tema a livello di G20 è un’opportunità straordinaria. L’obiettivo, secondo l’ambasciatore e docente di relazioni internazionali, è proprio spostare l’accento da meccanismi di potere a meccanismi di cura, intesa come prendersi cura delle persone, dell’ambiente, del pianeta, del futuro delle prossime generazioni etc. Ferrara mette in luce un aspetto che deve far riflettere: tutta la corsa agli armamenti, simbolo di forza, non ha potuto nulla nei confronti di un virus piccolissimo che ha messo in ginocchio il mondo. Dunque, anche questo, sottolinea, può essere di monito a non confidare troppo in tutto ciò che attiene a equilibri di potenza. Il caso della pandemia ci ha ricordato che serve lo studio e la collaborazione, la cura, l’attenzione.

Oltre l’illusione del liberalismo sfrenato

Ferrara parla di attenzione ai più deboli come della più grande sfida di ogni società aggiungendo che, in questo momento, possiamo capire meglio fino a che punto sia importante. Non è solo un discorso etico, dice, ma è anche un discorso economico perché non dimenticare gli ultimi contribuisce ad assicurare maggiore reale benessere per tutti. A questo proposito, cita Papa Francesco e i tanti suoi documenti che invitano a prendere le distanze dalla cosiddetta cultura dello scarto, e a prendersi cura del creato e degli altri, riconoscendo tutte le fondamentali relazioni a tutti i livelli della realtà dell’uomo. Tra l’altro, Ferrara ricorda l’illusione del liberismo sfrenato, che partiva dal presupposto che si deve puntare a creare ricchezza per pochi perché poi i benefici di questa ricchezza in qualche modo ricadranno sui molti. L’ambasciatore sottolinea che è ormai chiaro a tutti che non funziona così e dunque torna a ribadire che bisogna muoversi in una direzione diversa, con l’obiettivo di farsi carico dei poveri, degli ultimi, creando così una società migliore per tutti. Fin quando ci saranno interi settori della società esclusi da ricchezza e da servizi essenziali, spiega Ferrara, non ci potranno essere quelle condizioni di pace sociale, e tra l’altro anche di creatività, che fanno la vera ricchezza di una società. La ricchezza, avverte, non si misura solo in prodotto interno lordo.

Gli appuntamenti principali del G20 nel 2021

Il calendario prevede lo svolgimento di numerose riunioni ministeriali e il Vertice dei leader a Roma il 30-31 ottobre 2021, oltre ad alcuni eventi speciali. Ogni incontro ministeriale è dedicato a un tema e viene organizzato in città diverse: quello su cultura-turismo si svolgerà a Roma, il 3-4 maggio; quello su lavoro-istruzione a Catania, il 22-23 giugno; esteri-sviluppo a Matera con sessione ad hoc sulla cooperazione allo sviluppo a Brindisi, 28-30 giugno; economia e finanze a Venezia, 9-10 luglio; ambiente-clima-energia a Napoli, 22-23 luglio; innovazione e ricerca a Trieste, 5-6 agosto; salute a Roma, 5-6 settembre; agricoltura a Firenze, 19-20 settembre; commercio internazionale a Sorrento, 5 ottobre. Si terrà inoltre una conferenza ministeriale internazionale sul women’s empowerment il 26 agosto. Il luogo di svolgimento è ancora da definire.

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2021-01/italia-europa-economia-multilateralismo-sovranita-paesi-g-20.html

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