Il Papa e il Kazakhstan: prego per le vittime e per il ritorno dell’armonia sociale

Dopo la preghiera mariana dell’Angelus, Francesco ricorda le vittime delle proteste di questi giorni in Kazakhstan, chiedendo che prevalga il dialogo nella ricerca della giustizia e del bene comune

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus, sottolinea di aver appreso “con dolore” che vi sono state vittime durante le proteste scoppiate nei giorni scorsi in Kazakhstan La sua preghiera e il suo appello:

Prego per loro e per i familiari, e auspico che si ritrovi al più presto l’armonia sociale attraverso la ricerca del dialogo, della giustizia e del bene comune 

Francesco affida quindi il popolo kazako alla protezione della Madonna, Regina della Pace di Oziornoje. La Vergine è venerata con questo nome nel santuario mariano nazionale di Oziornoje, nel nord del Kazakhstan.

Un arresto eccellente

Per ‘alto tradimento’ è stato arrestato il capo dell’Intelligence, Karim Masimov. Resta difficile capire cosa sia veramente successo in questi giorni, e in particolare come le manifestazioni inizialmente pacifiche contro il forte aumento dei prezzi del Gpl abbiamo portato improvvisamente ad attacchi apparentemente ben organizzati contro i palazzi del potere ad Almaty. E come alla protesta iniziale di giovani e lavoratori per il caro prezzi possano essersi sovrapposte componenti mosse da altre motivazioni. Si parla di estremismo islamico o anche di ambiti dello Stato intenzionati ad eliminare quel che resta del potere di Nursultan Nazarbayev, presidente dall’indipendenza del Kazakhstan e per quasi 30 anni, che nel 2019 ha lasciato il posto a Tokayev rimanendo capo del Consiglio di sicurezza fino a mercoledì scorso, quando è stato destituito proprio da Tokayev. Nazarbayev, che oggi ha 81 anni e vive nella capitale Nur-Sultan, la ex Astana così rinominata in suo onore, non ha dato notizie di sé da quando sono cominciate le violenze. Il suo portavoce ha condannato queste indiscrezioni, definendole “false speculazioni”. L’ ex presidente, assicura, è “in contatto diretto” con il suo successore, attorno al quale invita tutti i kazaki a “stringersi”. Sempre mercoledì è stato rimosso da capo dell’Intelligence Masimov, considerato un fedelissimo di Nazarbayev, che 24 ore dopo è stato arrestato.

L’attesa del nuovo governo

La settimana prossima ci si aspetta che Tokayev annunci la formazione di un nuovo governo, dopo avere rimosso nei giorni scorsi quello guidato da Aksar Mamin. Tokayev ha annunciato per l’11 gennaio una giornata di lutto per le vittime degli scontri. Nel frattempo Washington ha autorizzato a lasciare il Paese i dipendenti del suo consolato ad Almaty la cui presenza non sia indispensabile. Intanto, un corrispondente dell’Afp ha constatato che si odono di tanto in tanto colpi d’arma da fuoco sparati in aria da agenti e militari per impedire alla gente di affluire alla piazza centrale dell’ex capitale Almaty.  Una trentina di supermercati ha riaperto i battenti, fanno sapere i media locali, consentendo alla popolazione di fare acquisti dopo giorni di tensione. Continua però il blocco di Internet e del servizio di sms, e l’aeroporto di Almaty dovrebbe rimanere chiuso almeno fino a lunedì ai voli civili.

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-01/papa-francesco-angelus-appello-kazakhstan-vittime-violenza.html

L’Europa secondo Macron: in equilibrio nel confronto tra potenze e sovrana di fronte ai big tech

La presidenza francese di turno del Consiglio Ue è iniziata con l’impegno dichiarato di Macron di difendere strategie importanti, come quella di limitare lo strapotere delle grandi aziende hi tech, in un mondo in attesa di una nuova dimensione di rapporti tra Stati Uniti, Russia, Cina. Lo sottolinea lo storico Eugenio Capozzi, che vede lontano l’obiettivo per la difesa comune per la mancanza di coraggio sul piano delle spese fiscali e militari

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Un accordo sul salario minimo, la tassa sulla CO2 alle frontiere e la regolamentazione delle piattaforme digitali: sono tra gli obiettivi prioritari indicati dal capo di Stato francese Emmanuel Macron per la presidenza di turno dell’Unione Europea. Dal primo gennaio, infatti, fino al 30 giugno di quest’anno, Parigi guida il Consiglio Ue cercando di non deludere le aspettative dei cittadini sulla Conferenza sul futuro dell’Europa che proprio Parigi ha voluto. Sei mesi di presidenza di turno Ue che per Macron coincidono con i mesi della campagna elettorale per tentare di confermare il suo posto all’Eliseo. Dalla Commissione europea è arrivata la raccomandazione ad avviare la discussione sulla sicurezza e sulla difesa comune. “Abbiamo bisogno di un’Europa della difesa – ha detto la presidente Ursula von der Leyen – per prepararci alle nuove minacce e agli attacchi ibridi”.

La “sovranità” secondo Macron

Nelle parole del presidente francese le finalità di questo semestre si riassumono nel “promuovere la sovranità europea in tutti gli ambiti dalla difesa comune all’autonomia tecnologica”. Delle possibilità di azione di Macron abbiamo parlato con lo storico Eugenio Capozzi, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa:

Lo storico innanzitutto inquadra una situazione di incertezza internazionale spiegando che si ripercuote sull’Unione europea. Cita la situazione di tensione tra Stati Uniti, Russia, Cina che crea una certa instabilità che non aiuta la compattezza tra i Paesi Ue. Capozzi ricorda l’importanza del ruolo della Germania, considerata motore economico d’Europa, sottolineando però che è proprio Berlino a vivere, a causa del confronto tra Washington e Mosca, una sorta di sospensione nelle relazioni.

Le fragilità dei Paesi pilastro dell’Ue

Macron ha spiegato che la Francia moltiplicherà le iniziative con l’Italia, come il documento congiunto sulla riforma del Patto di stabilità, e moltiplicherà “ogni volta che sarà possibile” le iniziative a tre con la Germania. Si tratta, commenta Capozzi, di una fase particolare per tutti e tre i Paesi fondatori. La Francia è immersa nella campagna elettorale per l’Eliseo. La Germania ha un nuovo governo che deve ancora definire sul campo i suoi orientamenti. Per quanto riguarda l’Italia, il successo del maxi piano di aiuti Next Generation Eu da oltre 800 miliardi, raccolti emettendo debito comune, dipende in gran parte dalla capacità proprio del governo di Roma, primo beneficiario con quasi 200 miliardi di euro, di rispettare gli impegni presi con l’Ue.

Sullo sfondo il negoziato Usa-Russia e la Cina

Nel frattempo, si apre questa domenica a Ginevra il negoziato tra Stati Uniti e Russia. Il capo del Cremlino afferma che un ingresso dell’Ucraina nell’ Alleanza Atlantica completerebbe l’accerchiamento della Russia e renderebbe impossibile la sua difesa in caso di attacco missilistico. Secondo gli analisti, Putin vorrebbe ricreare una zona d’influenza russa in Europa dell’est, allontanandone la Nato. Da parte sua, il presidente statunitense Biden ha ribadito finora che gli ucraini devono essere liberi di decidere e ha minacciato altre sanzioni economiche e finanziarie per Mosca. Si tratta di cercare un compromesso che eviti l’escalation di tensione tra le due potenze nucleari. Capozzi sottolinea l’importanza di tornare ad un impegno serio di dialogo tra Washington e Mosca e aggiunge che non si può dimenticare Pechino: anche la Cina è tra i grandi interlocutori da considerare. Ribadendo che è sempre positivo l’impegno al dialogo, come quello assicurato dai colloqui formali che riprendono il via a Ginevra, lo storico ricorda che sono tanti gli spunti problematici dell’attualità, tra cui la situazione in Kazakhstan, ma che è particolarmente cruciale l’equilibrio da trovare per la questione dell’Ucraina e della Nato.

La difesa comune è lontana

Da storico Capozzi non ritiene sia possibile immaginare a breve passi significativi nel cammino verso la difesa comune europea. Troppe variabili minano la compattezza nell’Ue necessaria per una decisione che, spiega lo storico, implicherebbe  scelte comuni coraggiose in tema di politiche fiscali e di spese militari. Non si può immaginare uno slancio in avanti di Parigi e Berlino, afferma Capozzi, perché non si può ipotizzare che sia solo una sorta di brigata franco-tedesca.

L’importante partita sul piano tecnologico

Dalle parole di Capozzi emerge l’importanza e l’urgenza di un impegno concreto da parte europea per contrastare monopoli di grandi aziende hi tech che minacciano, afferma, non solo le altre aziende ma anche i bilanci stessi degli Stati per il peso enorme che hanno assunto. Lo storico evidenzia la difficoltà di un’impresa del genere citando alcune proposte che Macron ha proposto e che effettivamente potrebbero rappresentare passi avanti concreti, come quella di finanziare maggiormente i centri di ricerca tecnologica e imprenditoriale europei. Questi centri appaiono piccoli ma da lì si può partire per elaborare strategie di contenimento dello strapotere di alcune big tech company che sono uscite più ricche dal periodo di pandemia finora trascorso. Secondo Capozzi, è in questo impegno che l’Europa si gioca molto del ruolo che saprà ritagliarsi nel futuro.

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-01/francia-presidenza-unione-europea-relazioni-stati-uniti-russia.html