L’appello dell’Ue per il Libano: no al vuoto istituzionale

In Libano il parlamento trovi l’accordo per eleggere un presidente: è l’appello dell’Alto rappresentante della politica estera Ue, Borrell, che ricorda la scadenza del mandato di Aoun e le emergenze socioeconomiche che vive il Paese dei cedri al terzo anno di grave crisi. Intanto si aggrava la preoccupazione per il diffondersi del colera

Fausta Speranza – Città del Vaticano

L’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell in una nota, ricorda che il 31 ottobre è scaduto il mandato del presidente del Libano Aoun e che dalle ultime elezioni generali di maggio non è nato alcun governo. Dopo quattro turni inconcludenti di votazioni parlamentari, non è stato eletto alcun candidato e la presidenza del Paese dei cedri è ora vacante. Borrell chiede, dunque, che si colmi il vuoto istituzionale eleggendo un capo di Stato. L’Ue mantiene l’impegno di continuare ad assistere il Libano e la sua popolazione affinché si possano avviare verso la ripresa e la stabilità che meritano. Allo stesso tempo, l’Ue esorta la leadership libanese ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire”.

Crisi sociale ed economica

Questo vuoto politico si verifica mentre il Libano sta affrontando un deterioramento della situazione socio-economica. La volatilità istituzionale, unita all’instabilità economica, comporterebbe gravi rischi per il Libano e la sua popolazione. L’Ue invita ancora una volta la leadership libanese a organizzare le elezioni presidenziali e a formare un governo con la massima urgenza”.

Tra finanziamenti e sanzioni

“Nel luglio 2022, l’Ue ha rinnovato un quadro di sanzioni che consente di imporre misure restrittive a persone o entità che bloccano l’uscita dalla crisi libanese”, ricorda Borrell. “Per facilitare l’erogazione dei finanziamenti internazionali aggiuntivi e invertire la tendenza al deterioramento dell’economia libanese, è necessario raggiungere un accordo di erogazione con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e intraprendere, senza ulteriori ritardi, le riforme fondamentali attese da tempo.

Allarme colera

In Libano si aggrava l’epidemia di colera con 17 decessi e quasi 400 contagi nell’arco di tre settimane. Lo riferisce il ministero della sanità di Beirut, che ha oggi annunciato la donazione da parte della Francia di 13.000 dosi del vaccino per contrastare la malattia scomparsa in Libano nel 1993. L’Onu afferma che nella vicina Siria, Paese martoriato da più di 11 anni di guerra, l’epidemia manifestatasi a settembre ha ucciso finora almeno 75 persone con oltre 20.000 casi sospetti. I contagi in Libano si sono registrati dal 5 ottobre nei campi profughi siriani, luoghi dove le condizioni igienico-sanitarie sono particolarmente precarie. Nella conferenza stampa odierna a Beirut, il ministro della sanità Firas Abyad ha messo in guardia dai rischi che il colera possa diventare una malattia endemica nel Paese, afflitto da tre anni dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia.

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-11/libano-presidente-elezioni-colera-siria-borrell.html

Il pensiero del Papa al viaggio in Bahrein e l’appello alla pace

Fausta Speranza – Città del Vaticano

“Un Viaggio all’insegna del dialogo”: così il Papa, dopo la preghiera mariana dell’Angelus, ha parlato dell’impegno apostolico nel Regno del Bahrein, dove si recherà tra due giorni e dove si tratterrà fino a domenica 6 novembre. E ha espresso ringraziamenti:

Già da ora desidero salutare e ringraziare di cuore il Re, le Autorità, i fratelli e le sorelle nella fede, e tutta la popolazione del Paese, specialmente quanti da tempo stanno lavorando alla preparazione di questa visita.

L’auspicato abbraccio tra Oriente e Occidente

Papa Francesco ha spiegato che parteciperà a un Forum che rappresenta “un’occasione proficua”:

Parteciperò infatti a un Forum che tematizza l’imprescindibile necessità che Oriente e Occidente si vengano maggiormente incontro per il bene della convivenza umana; avrò l’opportunità di intrattenermi con rappresentanti religiosi, in particolare islamici. Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, perché ogni incontro e avvenimento sia un’occasione proficua per sostenere, in nome di Dio, la causa della fraternità e della pace, di cui i nostri tempi hanno estremo e urgente bisogno.

L’appello alla pace per l’Ucraina

Parlando di fraternità e di pace, Papa Francesco ha rinnovato per l’ennesima volta il suo invito a pregare per la martoriata Ucraina:

E cari fratelli e sorelle, per favore, non dimentichiamoci della martoriata Ucraina: preghiamo per la pace, preghiamo perché in Ucraina ci sia la pace.

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-11/papa-francesco-angelus-bahrein-ringraziamenti-pace-ucraina.html

Ancora naufragi nel Mare Nostrum di decine di migranti

Si ripete la tragedia nel Mar Mediterraneo: una imbarcazione salpata dalla Turchia si è inabissata nello stretto di Kafireas, poche ore dopo che le guardie costiere greche erano intervenute per cercare di salvare le persone su un’altra imbarcazione alla deriva. Si parla di decine e decine di migranti irregolari dispersi mentre altrettanti chiedono da giorni di poter salpare in porto sicuro dalle navi che li hanno soccorsi nella traversata

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Una barca a vela su cui stavano viaggiando circa 68 migranti, salpata dalla Turchia, è naufragata nelle prime ore di questa mattina nello stretto di Kafireas, tra le isole di Andros e Evia. Lo riferisce la Guardia costiera greca, impegnata nelle operazioni di ricerca e salvataggio dei migranti. Nove uomini, che si erano inizialmente messi in salvo su un isolotto, sono stati soccorsi dalle autorità greche, ma, in base ai racconti dei sopravvissuti, sull’imbarcazione avrebbero viaggiato almeno 68 persone. L’operazione di soccorso è iniziata dopo che i passeggeri del natante avevano lanciato una richiesta di soccorso alla linea di emergenza greca del 112, ostacolata, però, dalle condizioni meteorologiche avverse, in particolare da venti di oltre 30-40 nodi di velocità.

Nazionalità e lidi diversi per un solo dramma

Secondo quanto riferito dalla televisione greca Ert, l’imbarcazione sarebbe salpata dalla città costiera turca di Izmir e la maggior parte dei passeggeri sarebbe originaria dell’Afghanistan, dell’Iran e dell’Egitto. Intanto proseguono le ricerche di almeno otto persone dopo un altro naufragio avvenuto ieri pomeriggio, al largo dell’isola greca di Samos. Per ora la Guardia costiera ha soccorso quattro sopravvissuti che hanno raccontato di avere viaggiato in dodici sulla barca naufragata. Nei primi otto mesi dell’anno, la Guardia costiera greca ha dichiarato di avere soccorso circa 1.500 persone: un numero in evidente aumento rispetto a quello dell’anno scorso, quando meno di 600 persone sono state messe in salvo dalle autorità greche. Mentre a inizio mese due distinti naufragi a largo delle isole greche di Lesbo e di Citera hanno portato alla morte di almeno 27 persone.

Dalla Spagna giunge notizia del recupero dei corpi senza vita di due migranti la scorsa notte in acque di Almeria, città del sud: lo riportano l’agenzia di stampa Efe e il giornale locale Diario de Almeria. Secondo fonti di polizia, le due persone sarebbero annegate dopo aver viaggiato su un’imbarcazione di fortuna insieme con altri migranti. A detta di testimoni consultati dagli inquirenti, uno scafista li avrebbe costretti a sbarcare rapidamente, e in condizioni insicure, dopo essersi accorto che le forze dell’ordine lo stavano inseguendo.

Navi in attesa

Tre navi umanitarie sono da giorni in acque internazionali con 985 migranti soccorsi complessivamente, in attesa di un porto. La Humanity 1 (179 soccorsi), la Ocean Viking (234) e la Geo Barents (572). I portavoce di Medici senza frontiere, che gestisce la Geo Barents, spiegano che dalla nave sono state inviate quattro richieste per un ‘place of safety’ a Malta ed una all’Italia senza ottenere risposta.

A Lampedusa si rinnova l’emergenza

Sono 1.221 i migranti alloggiati all’hotspot di Lampedusa. Nonostante i quotidiani sforzi della Prefettura di Agrigento per trasferire gli ospiti della struttura di prima accoglienza a Porto Empedocle, i padiglioni di contrada Imbriacola – che possono ospitare 350 persone – restano nel caos. Si attende di trasferire, con il traghetto di linea, 110 migranti.

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-11/migranti-navi-irregolari-grecia-naufragio.html