Romania e Bulgaria sotto esame: forse slitta l’ingresso nell’UE

La prossima settimana l’Unione Europea farà il punto dei dossier che riguardano Romania e Bulgaria, Paesi candidati ad entrare a far parte dell’Unione il 1 gennaio 2007. Delle speranze ed attese della Romania abbiamo parlato la settimana scorsa. Oggi ci occupiamo della Bulgaria, Paese che si estende a sud est dell’Europa su un territorio di quasi 111 km2 e che conta quasi 8 milioni di abitanti. Confina con Romania, Grecia, Turchia, alcuni Paesi Balcanici e il Mar Nero. L’alfabeto è cirillico. Per quanto riguarda la religione, i cristiani ortodossi sono l’85% della popolazione, i musulmani il 13% e i cattolici l’1%.

A proposito dell’entrata ufficiale nell’Unione Europea, si parla di un possibile slittamento di un anno perché ci sarebbero standard richiesti dall’UE che la Bulgaria stenta a raggiungere. In particolare, in tema di corruzione. Ma quali misure ha preso il governo? E potranno soddisfare i criteri dell’UE? Risponde Valery Marinov, giornalista della TV bulgara BTV, raggiunto telefonicamente da Fausta Speranza a Sofia:

20 ottobre 2005

Il Commissario UE per l’allargamento incontra la stampa a Roma

In attesa dell’incontro di oggi pomeriggio a Roma con il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, e un intervento nel Parlamento italiano, il Commissario per l’allargamento dell’Unione Europea, Olli Rehn, ha incontrato questa mattina i giornalisti nella sede della Commissione Europea a Roma. Per noi c’era Fausta Speranza:

18 ottobre 2005

Dopo l’accordo per il Sudan, resta il dramma Darfur

E’ tornata in primo piano la questione del Darfur, la regione occidentale del Sudan dove la situazione è tutt’altro che stabilizzata. Nei giorni scorsi sono stati rapiti, e rilasciati solo dopo alcuni giorni, 18 rappresentanti dell’Unione Africana. A sequestrarli, sul confine tra Sudan e Ciad, sono stati dissidenti della formazione ribelle ‘Movimento per la Giustizia e l’Eguaglianza’ (JEM), il gruppo che con il ‘Movimento per la liberazione del Sudan’ (SLM) capeggia la ribellione nel Darfur contro il governo di Khartoum. Dunque, mentre c’è tutta la positività della recente pace ritrovata in Sudan dopo anni e anni di guerra civile tra nord e sud, resta la preoccupazione per il Darfur. Per gli accordi di pace, così come per i tentativi oggi di mediare tra ribelli e governo di Khartoum, è evidente il significativo contributo della Comunità di Sant’Egidio. Della situazione attuale, dunque, Fausta Speranza ha parlato con Vittorio Scelso, tra gli inviati della Comunità in Sudan:

16 ottobre 2005

L’UE apre formalmente i negoziati di adesione della Croazia

Nella notte, dopo la sofferta decisione riguardo alla Turchia, l’UE ha anche aperto formalmente i negoziati di adesione della Croazia. Dopo un lungo periodo di verifiche, i ministri degli Esteri dei 25 hanno firmato l’accordo dopo la conferma da parte del procuratore del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, Carla del Ponte, che Zagabria sta collaborando pienamente con il TPI stesso. Era, questa, infatti, una condizione considerata imprescindibile. Esprimendo la propria soddisfazione, il presidente croato Stipe Mesic ha sottolineato che il Paese non deve lasciarsi prendere dall’euforia perchè “c’è moltissimo lavoro da fare”. Ma a parte gli impegni sul piano delle autorità, che cosa pensa la popolazione croata? Perché in stragrande maggioranza afferma di volere l’adesione? Per saperlo, Fausta Speranza ha intervistato la giornalista della Radio Televisione Croata, Katija Kusec:

4 ottobre 2005

Il vice premier libanese, Murr, denuncia minacce dall’ex capo dell’intelligence militare siriana

In un’iniziativa senza precedenti, il vice premier e ministro della Difesa libanese, Elias Murr, ferito in luglio in un attentato nei pressi di Beirut, ha rivelato di essere stato minacciato dall’ex capo dell’intelligence militare siriana in Libano, generale Rustom Ghazali. Il nostro servizio:

27 settembre 2005

L’Europa risponde alla Turchia su Cipro

“Il riconoscimento di tutti gli Stati membri è componente necessaria del processo di adesione”: è questo il passaggio saliente della controdichiarazione, ieri, dell’UE alla Turchia, venuta dopo settimane di contatti diplomatici e in vista del 3 ottobre, data fissata per l’avvio dei negoziati per l’adesione. Sul valore e le implicazioni di questa presa di posizione dei 25, il servizio di Fausta Speranza:

22 settembre 2005