2 Agosto 2022
La rivista online Nonsoloambiente.it parla di Il senso della sete
2 Agosto 2022
La rivista online Nonsoloambiente.it parla di Il senso della sete
bella conversazione con il collega di Radio Radicale:
Giuseppe Di Leo intervista Fausta Speranza
su “Il senso della sete” (Infinito Edizioni)
il 25 Luglio 2022
su Radio Radicale:
Debora Donnini – Città del Vaticano
“Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga”. Questa citazione di Thomas Fuller dà il “la” alla presentazione del nuovo libro di Fausta Speranza, “Il senso della sete”, edito da Infinito Edizioni. Un approccio multidisciplinare lo contraddistingue perché sempre di più sta emergendo, a livello di studi, come l’approccio umano alla conoscenza non possa essere solo razionale ma anche affettivo e emotivo. E’ un testo, infatti, ricco di spunti di riflessione con riferimenti poetici, letterari, filosofici, musicali e anche religiosi, quello che l’autrice offre. Persino cinema e architettura ne sono interpellati. Un canto d’amore all’essere umano, alla vita di ogni essere umano perché tutti possano dissetarsi, e a quell’elemento che fin dalla Creazione del mondo per arrivare alle ultime pagine dell’Apocalisse, nella Sacra Scrittura è centrale.
In un messaggio riportato all’inizio del libro, Papa Francesco stesso ringrazia l’autrice per il suo lavoro: “Auspico – scrive – che esso possa favorire il rispetto e la custodia del Creato”. Alla presentazione, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, sottolinea che nei due termini chiave del titolo – senso e sete – è come racchiusa tutta quanta l’esistenza umana. L’essenza stessa dell’uomo è, infatti, sete. Il nostro tempo dominato dall’idea di un essere umano indipendente e autosufficiente – sostiene Parolin – guarda con sospetto alla sete perché è una necessità che non può essere soppressa. Per essere saziata richiede acqua per il corpo e il bisogno di dare senso alla vita e alle cose dello spirito. Rileva anche che a volte si danno per scontati questi due elementi, ma non dovrebbe essere così vista la siccità sempre più presente e l’aridità spirituale. Ispirandosi alla Laudato si’ di Francesco, evidenzia che l’acqua è l’elemento base della vita: il Papa sottolinea che “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”.
L’acqua, è dunque, legata anche alla possibilità di una vita dignitosa e la sua gestione “è fondamentale nei rapporti fra popoli e Stati”, rileva il porporato facendo riferimento anche alle prospettive di pace. L’esortazione è quella di mettere al centro la persona, non tacendo le verità che danno senso e riscoprendo anche la natura relazionale dell’essere umano che dovrebbe portare a cooperare per il bene comune.
Alla presentazione del libro emerge con forza, nelle analisi dei diversi relatori, come l’acqua sia tra le questioni geopolitiche più urgenti. Basti pensare che nel 2022 oltre una persona su quattro – circa 2,2 miliardi – non ha accesso a fonti d’acqua sicure. Diciassette i Paesi con circa un quarto della popolazione mondiale che vivono ”una gravissima crisi idrica con un rischio ‘molto elevato’ che terminino le loro risorse d’acqua”, scrive l’autrice citando alcune fonti per dare un panorama completo dell’emergenza, legata anche ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, che ha impatto anche su agricoltura, pesca, diritto alla salute, ecosistemi. A esserne coinvolta è persino l’industria farmaceutica che negli oceani trova grande ricchezza. Accedere all’acqua sarà quindi una questione sempre più complessa, mette in luce Speranza che, con un’analisi completa e multidisciplinare, esorta a un rinnovato slancio etico per affrontare la questione in termini di una governance multilaterale. A testimoniarlo è anche che nel 2020 l’acqua sia stata di fatto quotata in Borsa: in California si sono registrati futures in relazione alle risorse idriche. E le ipotesi di risposte in termini di tecnologia, sono davvero interessanti.
Nel corso della presentazione Pasquale Ferrara, ambasciatore e professore universitario di Relazioni internazionali, sottolinea l’importanza di una idro-politica. Si tratta di andare verso una sovranità idrica integrata funzionale e condivisa svincolando l’acqua da una concezione della sovranità proprietaria. Per Pier Giuseppe Fortunato, economista della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, UNCTAD, l’attualità del libro risiede negli argomenti fondamentali che propone. L’importanza dell’acqua come bene comune e le conseguenze dei cambiamenti climatici impongono un cambiamento di narrativa a cui contribuisce il libro di Fausta Speranza. Tutto questo va anche oltre la questione acqua, che diventa una metafora della produzione e dei beni pubblici globali che stiamo perdendo. Un patrimonio costruito dopo la seconda guerra mondiale, che ha bisogno oggi di un approccio diverso. E’ un problema di governance ma è anche un problema di visione sulle disuguaglianze. Bisogna, dunque, ricostruire un’architettura multilaterale a livello globale per affrontarlo.
Il 13 Luglio a Palazzo Borromeo
su invito di Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede
“Il senso della sete. L’acqua tra geopolitica, diritti, arte e spiritualità”
di Fausta Speranza
è stato presentato da:
Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano
Stefano Ceccanti, Deputato e costituzionalista
Pasquale Ferrara, Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Pier Giuseppe Fortunato, economista della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, UNCTAD
Plinio Perilli, Poeta
Ha moderato l’incontro Manuela Tulli, giornalista ANSA
Per rivedere la diretta su Facebook http://www.facebook.com/
Collegamento in diretta e video realizzati da Lorenzo Gabriele della FRAMEXS, società del regista Stefano Gabriele.
foto di Vincenzo Antonio Ambasciano
foto di Maurizio Moretti
La Gazzetta diplomatica
Corriere della sera
Corriere della Sera 20220714pag7
Avvenire
https://avvenire-ita.newsmemory.com/?publink=4aa914529_134854f
La Voce
su LA VOCE_Una sete di senso_.14_07_22.word (1)
Osservatore romano
Radio Vaticana, Trasmissione speciale di Debora Donnini:
Il libro “Il senso della sete” della scrittrice Fausta Speranza, giornalista inviata di Radio Vaticana e prima donna ad occuparsi di politica internazionale a L’Osservatore Romano, rappresenta un prezioso e informatissimo resoconto sul tema della distribuzione e del possesso delle fonti idriche nel mondo. L’Autrice si concentra sulle rotte che l’oro blu intraprende, con destinazioni spesso diverse da quelle dove esiste la maggiore necessità. L’acqua diventa immediatamente un’arma politica e di dominio. La sua scarsità può mettere in ginocchio intere aree del pianeta dove vivono faticosamente decine di popoli diversi destinati ad una dolorosa e lenta estinzione per siccità.
Il testo è costruito su una vasta raccolta di informazioni e di lunghe ricerche. Contiene interviste a responsabili di organizzazioni mondiali, a studiosi, a politici. L’Autrice parla di idro-politica creando un neologismo che spero abbia la giusta diffusione e fortuna. La definizione trova la sua espressione nella quasi totalità dei territori africani con la storia millenaria dei suoi fiumi più importanti ai quali sono legate le storie di popoli, lingue, filiere commerciali, vie carovaniere. La situazione di crescente scarsità di acqua attanaglia il sud America aumentando tensioni geopolitiche pregresse a malapena gestite per non esplodere in conflitti regionali disastrosi. Attualmente, i conflitti in corso per la detenzione dell’acqua sono oltre 500 nel mondo.
L’Autrice ha riportato un dato preoccupante che riguarda la dura contesa per il controllo delle fonti. Nel libro viene esplicitamente chiarito che secondo i trend attuali entro il 2050 saranno ben 5,7 miliardi gli umani esclusi dall’uso di acqua potabile! (pag. 55). La spinta alla privatizzazione dell’acqua per farla quotare perfino in Borsa non attenuerà l’insorgere di conflitti di magnitudine distruttiva crescente!
La tesi più interessante intorno alla quale il libro ha il suo fondamento è considerare l’acqua il primo dei diritti umani che costituisce l’architrave dei diritti sociali, economici, ecc. Mutamenti dei flussi idrici provocano migrazioni di crescente entità che vanno in parallelo con la privatizzazione dell’acqua. La destinazione più importante di questi spostamenti di masse umane è il continente europeo che rischia di essere la destinazione di almeno mezzo miliardo di persone. Il dissesto idrico in corso è la risultante del mutamento climatico causato – a detta di alcuni scienziati – da tanti fattori tra cui il cambiamento delle attività solari.
La presenza umana senza controlli continua ad incrementare l’inquinamento ambientale e le “isole di plastica” ne sono il segno più vistoso ed allarmante. La svolta climatica solare ha peggiorato gli effetti della mala gestione idrica.
I temi di questo informatissimo ed interessante testo sono distribuiti in tre parti. La prima con dodici paragrafi; la seconda con otto paragrafi; la terza con 17 paragrafi che trattano gli aspetti religiosi, e culturali dell’acqua per un totale di duecentocinquantacinque pagine ricche di notizie, fatti, suggestioni. Si apre al lettore un mondo di patrimonio culturale e spirituale di grande vastità, complessità, peso simbolico, che attiene agli uomini di ogni fase storica e di ogni latitudine.
Lo stile narrativo è piacevole grazie alla notevole esperienza professionale e allo spessore culturale dell’Autrice.
Un bel libro che si può leggere a più livelli: come un lungo racconto, come un saggio, come un rapporto informativo. Infine, è soprattutto un libro che va riletto e ripensato con calma perché lascerà il segno!
Fausta Speranza, Il senso della sete, Infinito Edizioni, 2021, Pag. 255, € 17,00.
http://www.opinione.it/societa/2022/07/11/manlio-lo-presti_acqua_idro_politica_diritti_siccit%C3%A0/
Il 23 giugno 2022 l’annuncio:
Il senso della sete di Fausta Speranza, Infinito Edizioni, vince
COMUNICATO STAMPA_Premio_Ambasciatori_2022
su L’Osservatore romano:
La cerimonia di consegna del Premio è prevista a settembre 2022
ricco e piacevole scambio di idee
tra Gianfranco Lizza, Alessandro Forlani, Fausta Speranza e il pubblico partecipante
Fausta Speranza tra i relatori per parlare di SETE DI DIRITTI
Video del convegno:
Fausta Speranza tra le relatrici
Tra i relatori del Simposio
promosso presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, il 17 maggio 2022 per iniziativa dell’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede
da sinistra suor suor Linda Pocher che insegna teologia fondamentale all’Auxilium; suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; la moderatrice Nina Fabrizio, giornalista Ansa; la dottoressa Dalit Wolf Golan, vicedirettrice di Eco Peace Middle East, organizzazione che riunisce ambientalisti israeliani, palestinesi e giordani; la sottoscritta Fausta Speranza
Un’occasione di riflessione,
ricerca, dialogo per promuovere attività di cooperazione per proteggere la ‘casa comune’: il deterioramento ambientale globale ci chiama a rivedere le nostre politiche, a ripensare all’economia e allo sviluppo sociale in termini di sostenibilità. In questo senso la sottoscritta ha auspicato – considerato il tema del Simposio – un ribaltamento delle politiche conosciute, segnate da sempre da equilibri di potere. Un sistema “maschile” nel senso che indubitabilmente il potere in Occidente è stato sempre in mano a uomini. Non significa che tutti gli uomini siano uomini di potere ma si parla di sistema. In questo senso, nel sistema c’è bisogno di “femminile” inteso come alternativa a quel sistema di potere descritto. Dunque, non tanto e non solo più donne, ma più femminile. Significa persone “femminili” nel senso spiegato. Non donne mascolinizzate nel senso di avvezze alle stesse impostazioni mentali di potenza.