Premio Sakharov 2008

Assegnato a Hu Jia il Premio Sakharov 2008

16 Dicembre 2008

Una sedia vuota ed un video della moglie, Zeng Jinya, sono stati i protagonisti della cerimonia di assegnazione del Premio Sakharov 2008 al Parlamento europeo. Hu Jia non poteva essere in aula e tantomeno avrà potuto vedere la cerimonia dal carcere cinese in cui si trova dallo scorso aprile. Al suo posto la moglie Zeng Jinya che ha ringraziato gli eurodeputati sottolineando che nella sua ultima visita al marito in prigione gli è stato vietato di parlare dell’assegnazione del premio. Il servizio di Fausta Speranza da Strasburgo:

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 16 dicembre 2008 ore 12.00

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 16 dicembre 2008 ore 14.00

Del significato del premio per la vita, Fausta Speranza ha parlato con l’on. Carlo Casini, deputato al parlamento europeo e presidente del Movimento per la vita italiano.
R. – Si danno tanti premi al giornalismo, al cinema, premi Nobel per le scienze e tante altre cose, e nessuno pensa al servizio alla vita, che invece è una cosa estremamente importante. E’ un premio che noi assegniamo nel momento in cui in tutto il mondo si celebra il 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo. Purtroppo, la deriva negativa dei Diritti dell’uomo è dovuta a tanti errori, ma nessuno dice che la principale difficoltà è che si è persa la conoscenza esatta di chi sia l’uomo. Diciamo che l’uomo è sempre l’uomo, dal concepimento alla morte naturale. Se noi conosciamo il soggetto titolare dei Diritti dell’uomo tutto il quadro cade a terra.
D. – L’importanza di una premiazione che avviene a Strasburgo nel cuore del parlamento europeo…
R. – Vogliamo ricordare all’Europa con questo premio – all’Europa che cammina verso un’unità maggiore, che vorrebbe essere l’Europa della pace e dei Diritti umani – che questo obiettivo nobilissimo non si realizza se non riconoscendo il valore della persona umana e quindi sempre la sua vita. Il riferimento a Madre Teresa è d’obbligo. E’ stata una donna – è il secolo delle donne – che è nata oltre la Cortina di ferro, nell’epoca del comunismo reale, è nota in tutto il mondo per la sua attenzione alle persone fragili, agli ultimi, ai bambini, ai bambini non ancora nati. L’abbiamo proclamata presidente onoraria di tutti i Movimenti per la vita nel mondo. E’ stata molto vicina al Movimento per la vita italiano ed è stata Premio Nobel per la pace. Quindi, è un personaggio non contestabile.
D. – Onorevole Casini, perché partire da Dachau per questo premio?
R. – C’è uno slogan che mi risuona nella testa. Lo dico, anche se può sembrare poco etico, ma secondo me è reale: “Dalla notte dell’Europa alla luce sull’Europa”. Dachau è uno dei tanti campi nazisti dove sono morte decine e decine di migliaia di persone: imprigionate, torturate, fatte soffrire e infine messe a morte. La “notte” dell’Europa è questa: l’Europa della discriminazione, del disprezzo della vita umana. Viceversa, noi vorremmo, qui a Dachau, celebrare all’interno delle istituzioni europee il fatto che comunque il cielo può essere riaperto, che la notte è finita, che la luce sull’Europa può essere riaccesa. Ma può essere accesa solo se contempliamo la dignità umana, sempre, in ogni caso, senza se e senza ma, come si usa dire oggi, e quindi a partire dal concepimento.

17 Dicembre 2008

A Strasburgo consegnato stamane il Premio Sakharov. Nel pomeriggio sempre il Parlamento Europeo ospiterà la cerimonia di consegna del primo premio per la vita intitolato a Madre Teresa di Calcutta. Il servizio dell’ inviata Fausta Speranza

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 17 dicembre 2008 ore 14.00

Presentazione libro Claudio Speranza

Dietro l’obiettivo un uomo”: si intitola così il libro, della “Foschi Editore”, in cui il cinereporter e giornalista della RAI, Claudio Speranza, racconta una vita professionale in prima linea. Nella prefazione di Sergio Zavoli c’è il ricordo di tanti anni di appassionato giornalismo della televisione di Stato. Il servizio di Fausta Speranza

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9/11/2008

Dal presidente Napolitano onorificenza al presidente del Parlamento europeo Poettering

Ieri pomeriggio, al Quirinale, il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha conferito un’alta onorificenza al presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering. Si tratta del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Il servizio di Fausta Speranza:

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25/06/2008

Incertezza nell’UE dopo il “no” dell’Irlanda al Trattato di Lisbona

Gli Irlandesi, poco meno dell’1% della popolazione europea, hanno bocciato con il referendum di ieri il Trattato di Lisbona, pensato per far funzionare meglio l’Unione Europea, gettando l’intera comunità in una fase di profonda incertezza. Da parte sua il premier sloveno Janez Janza, ricorda oggi che il Trattato è già stato ratificato da 18 Paesi e che tutti i leader dei Paesi che rimangono sono determinati nel continuare il processo di ratifica. Il servizio di Fausta Speranza:

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14/06/2008

Il Papa e La Santa Sede

L’Europa può rinascere dalle radici cristiane: così il Papa all’udienza generale dedicata a San Colombano, l’abate irlandese che lottò contro la corruzione dei potenti.

Un Santo europeo: così Benedetto XVI definisce la figura di Colombano, l’abate irlandese cui ha dedicato la catechesi dell’udienza generale di oggi. Ricorda il suo rigore morale di fronte alla corruzione dei potenti e il contributo alle radici cristiane dell’Europa che nasceva. Il servizio di Fausta Speranza:

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11/06/2008

Promuovere la verità nell’informazione rispettando la dignità della persona

E’ necessario “promuovere la verità nell’informazione” rispettando sempre “la dignità della persona”: è quanto ha detto stamani il Papa ai partecipanti al Congresso Internazionale delle Facoltà di Comunicazione nelle Università cattoliche, promosso dal Ponteficio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e iniziato ieri a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana. Il servizio di Fausta Speranza:

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23/05/2008

A Napoli il primo Consiglio dei ministri del nuovo governo Berlusconi

Sicurezza e rifiuti sono solo due dei temi del primo Consiglio dei ministri che il premier Berlusconi ha voluto tenere a Napoli. In città per6 l’inizio del Consiglio dei ministri è stato accompagnato dall’avvio di alcune delle manifestazioni previste nell’arco della giornata: al passaggio di cortei di disoccupati sono stati rovesciati cassonetti della spazzatura. Delegazioni dei senza lavoro che con diversi cortei stanno manifestando a Napoli affermano che verranno ricevuti da un funzionario della presidenza del Consiglio. Dei primi prowedimenti nell’agenda del governo, ci parla nel servizio Fausta Speranza:

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21/05/2008

Raid israeliano a nord di Gaza e disordini in Cisgiordania

Un miliziano di Hamas è rimasto ucciso e tre suoi compagni sono stati feriti la scorsa notte in un raid aereo israeliano condotto nella zona di Beit Lahya, a nord di Gaza. Nel villaggio cisgiordano di Qabatya, presso Jenin, invece, un palestinese di 21 anni è rimasto ferito in modo grave da un proiettile alla testa, durante disordini divampati mentre agenti dell’ANP cercavano di imporre l’ordine mediante l’istituzione di posti di blocco. Il servizio di Fausta Speranza:

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6 maggio 2008

8 Marzo 2008

 In occasione della Giornata internazionale della donna ho realizzato questa trasmissione speciale in diretta, sempre con il collega Fabio Colagrande, proponendo collegamenti live e interviste che avevo precedentemente realizzato a Bruxelles. Sono tutte fatte a donne, parlamentari europee che raccontano tante situazioni di donne nel mondo.

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radio 105 dell’8/3/2008

Le sanzioni di Israele contro Gaza preoccupano il Segretario dell’ONU

Da Gaza intervista a Luisa Morgantini, di Fausta Speranza

Le sanzioni di Israele contro gaza preoccupano il Segretario dell’ONU, il Parlamento europeo e il Custode di Terra Santa, mentre la Rice, in missione in MO, sembra prendere le distanze. Israele proclama l’intera Striscia di Gaza “entità nemica” e annuncia un piano di sanzioni economiche per il milione e mezzo di persone che vi abitano. Tel Aviv parla di reazione al lancio di razzi Qassam da parte di miliziani palestinesi. Le forniture di carburante ed energia verranno ridotte, le frontiere chiuse a persone e merci. Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, giunta oggi in Israele per preparare la conferenza internazionale di pace che gli Stati Uniti hanno convocato per novembre a Washington, ha detto che le sanzioni non agevolano il dialogo e ha precisato che “per il governo degli Stati Uniti l’entità nemica è Hamas”.
Da parte sua, Hamas fa sapere che il provvedimento di Israele “equivale a una dichiarazione di guerra”. Il presidente palestinese Abbas, parla di “punizione arbitraria”. Interviene anche il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per dirsi “molto preoccupato” per la decisione del governo israeliano.

Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, sottolinea che questo tipo di decisioni “non porta soluzioni ma solo nuovi problemi a una popolazione palestinese stremata”. Intanto un ragazzo palestinese è stato ucciso nel corso di un’incursione dell’esercito israeliano nei pressi del campo profughi di El Burej, nel centro della striscia di Gaza.

E proprio a Gaza in questo momento c’è una delegazione del Parlamento europeo, che ha già fatto tappa a Gerusalemme e in Cisgiordania. Una missione sullo stato attuale dei progetti europei e l’efficacia degli aiuti.

Fausta Speranza ha raggiunto a Gaza la vice presidente del Parlamento europeo, Luisa Morgantini, e le ha chiesto innanzitutto una reazione all’annuncio di Israele:

Noi da sempre sosteniamo che è indispensabile e necessario che vengano applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, che vuol dire la fine dell’occupazione militare israeliana della Cisgiordania e Gaza. Come parlamentari europei ci auguriamo davvero che i palestinesi possano trovare una soluzione al loro interno e trovare un’unità politica e territoriale. Qui diciamo che questa dichiarazione, fatta da Israele, è davvero una minaccia e soprattutto, è assolutamente una formula nuova anche nella legalità internazionale. Le dichiarazioni – per esempio – di voler bloccare l’elettricità e il combustibile rappresentano una punizione collettiva ad un milione e mezzo di persone che già vive strangolata, perché in realtà Gaza è una gabbia in cui nessuno o pochissimi possono entrare ed uscire. Ci sono centinaia di persone malate che devono andare a curarsi in Egitto e non possono uscire; ci sono 600 studenti che hanno avuto scholarship internazionali e perdono scholarship e borse di studio… Io credo che la comunità internazionale dovrebbe veramente intervenire! Certo, bisogna assolutamente bloccare i lanci di razzi che cadono su Sderot, ma sinceramente Israele sta continuando non soltanto a Gaza ma anche nella Westbank, a fare incursioni militari, ad uccidere…

A Gaza sono prigionieri, ma anche nella Westbank, dove ci sono più di 600 check-point con soldati e i palestinesi sono chiusi dentro le loro città.
o dal muro o dai check-point.

D. – Onorevole Morgantini, quanto è lontana nella percezione della gente, lì, la prospettiva della Conferenza che gli Stati Uniti stanno preparando per il Medio Oriente a novembre?

R. – E’ molto lontana! Nessuno crede, in realtà, a questa ipotesi. Se non vedono dei cambiamenti adesso, se non vedono sinceramente cambiare le loro condizioni di vita, vedono la conferenza di novembre come un’altra illusione e infatti ci sono centinaia di giovani israeliani, e non soltanto giovani, che insieme ai palestinesi – per esempio – manifestano da più di tre anni pacificamente, in modo non violento, a Belain, dove vi è un muro che toglie al villaggio di Belain il 65 per cento della terra …

D. – Che cosa ci dice degli altri posti visitati dalla vostra delegazione in questi giorni?

R. – In questo momento sono a Gaza e devo dire qualcosa dell’ospedale Shiffat: è desolante vedere questa città che sembra una città deserta.
Ieri siamo stati a Hebron e abbiamo visto il risultato di avere all’interno di quella città un insediamento di ortodossi israeliani che praticamente occupano il centro della città: hanno reso il centro di Hebron – un centro storico straordinario – praticamente deserto. Più di mille negozi palestinesi hanno dovuto chiudere per la presenza dei coloni, hanno dovuto abbandonare il centro. Abbiamo visto poi a Ramallah e a Betlemme le tragiche conseguenze del muro che viene costruito da Israele e che, anche se può aver sicuramente bloccato qualche attentato, è un muro in realtà di pura annessione coloniale. E’ un muro che divide palestinesi da palestinesi: abbiamo visto il muro attraversare cortili di case…

20/09/2007