A Bruxelles si riunisce il Consiglio dei Ministri dell’UE. La situazione in Egitto sarà al centro dell’attenzione ma nell’ordine del giorno ci sono anche Sudan e altri Paesi. E poi c’è attesa per il pronunciamento sulle persecuzioni ai cristiani. Dalle indiscrezioni sembra che passerà una linea al ribasso con un riferimento generico. Il servizio di Fausta Speranza.
Si aggrava il bilancio delle vittime dell’attentato di Capodanno ad Alessandria d’Egitto in una chiesa della comunità copta ortodossa. I morti sono ora 23, ma il numero sembra purtroppo destinato ad aumentare, perché alcuni feriti versano in gravi condizioni. Rafforzate le misure di sicurezza all’aeroporto del Cairo, in particolare in vista della vigilia del Natale ortodosso il 7 gennaio. Nelle ultime ore, il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Crowley ha espresso la preoccupazione di Washington “per la crescente ondata di violenza che nel mondo sta colpendo i cristiani”. Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha espresso la ferma condanna della Ue per la persecuzione dei cristiani. E gli europarlamentari Mario Mauro e Gianni Pittella hanno scritto una lettera a Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’UE per la politica estera, chiedendo “un suo intervento urgente entro 24 ore teso a ribadire non solo l´importanza della libertà religiosa per tutti, ma soprattutto l´impegno delle istituzioni europee al fianco di quei governi del mondo che sono chiamati a tutelare dall’intolleranza qualsivoglia minoranza religiosa”. Intanto in Egitto sono in molti a pregare perché non prevalga la violenza. Nell’intervista di Fausta Speranza mons. Botros Fahìm, vescovo di Curia del Patriarcato copto cattolico di Alessandria d’Egitto, ha parole di dolore e di fede:
In Egitto 17 arresti in relazione all’attentato contro la chiesa copta di Alessandria d’Egitto avvenuto la notte di Capodanno e costato la vita a 21 persone. Lo ha riferito l’emittente televisiva araba Al Jazira. Ieri, durante i funerali di alcune delle vittime, due ministri sono stati aggrediti dalla folla. Dal canto suo, il presidente Mubarak, in un discorso trasmesso in televisione, ha garantito il massimo impegno contro il progetto di sabotare l’unità del popolo egiziano ribadendo che dietro l’azione terroristica ci sono “mani straniere”. Dell’attacco Fausta Speranza ha parlato con Antonio Ferrari analista e inviato speciale del Corriere della Sera:
In questa settimana, in tema di economia, il Consiglio europeo di Bruxelles ha dato il via libera a un fondo anticrisi non più temporaneo ma permanente, che in sostanza interverrà, a partire dal 2013, non per salvare finanziariamente un Paese, ma per preservare la stabilità dell’intera Eurozona. Si è parlato anche di coinvolgimento degli investitori privati e di eurobond. Di queste due prospettive, partendo dall’apertura ai privati, Fausta Speranza ha parlato con l’economista Alberto Quadrio Curzio:
L’aborto non può essere un diritto riconosciuto in base alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo: è questo in sostanza un importante principio ribadito dalla Corte di Strasburgo con la pubblicazione ieri della sentenza su tre casi di donne residenti in Irlanda. La Corte però accoglie in parte l’istanza di una sola delle tre lamentando la poca chiarezza legislativa di Dublino.
La Corte di Strasburgo ribadisce il diritto alla vita come non era stato fatto prima e chiarisce che l’aborto può essere solo un’eccezione a questo diritto e non un diritto di per sé. Questo è il punto centrale. I casi in esame alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che fa capo al Consiglio d’Europa, erano tre, presentati contestualmente nel luglio 2005: tre donne, di cui due irlandesi e una lituana ma residente in Irlanda. Hanno fatto ricorso alla Corte lamentando violazioni di diritti umani in termini di disagi, spese eccessive, umiliazioni per il fatto di essere dovute andare all’estero per abortire, visto il divieto di farlo in Irlanda. In sostanza nei primi due casi la Corte ha rigettato la rivendicazione di un presunto diritto ad abortire nel proprio Paese. Anche se ci sono stati 11 voti contro e sei pro. Il terzo caso riguardava una donna malata di cancro che si era sottoposta a cure chemioterapiche controindicate in caso di gravidanza senza sapere di essere incinta e che rischiava, proseguendo la gravidanza, una recidiva del male, oltre a danni sul bimbo. In questo caso, all’unanimità, la Corte ha chiesto a Dublino di risarcire la donna di 15.000 euro ritenendo che non c’è opportuna chiarezza nella legislazione irlandese per il caso di donne che rischiano con una gravidanza la vita. Dunque, sostanzialmente i giudici di Strasburgo chiedono a Dublino di indicare inequivocabilmente (al momento ci sono la Costituzione e alcuni emendamenti diversamente interpretabili) quando una donna, la cui vita è seriamente messa in pericolo dalla gravidanza, possa interromperla legalmente. Resta da dire che la Corte ha deliberato su questi casi il 9 dicembre 2009 e che ieri ha pubblicato la sentenza, come di consuetudine contestualmente con le motivazioni. Inoltre, è interessante notare che per questi casi è stato deciso subito il ricorso diretto alla Camera Alta (17 giudici), ultima istanza, senza passare per la prima Camera. Ma per una valutazione approfondita di tutto il pronunciamento, abbiamo parlato con Grégor Puppinck, direttore generale del Centro Europeo per la giustizia e i diritti dell’uomo che ha sede a Strasburgo e che è tra le istituzioni o associazioni che in quanto ‘parti terze’ hanno presentato osservazioni su questi casi ai giudici:
Per la Bce i tassi d’interesse dell’area euro continuano ad essere “adeguati”, l’inflazione dovrebbe aumentare ma in modo moderato, e soprattutto viene confermata la ripresa dell’economia. Nel suo bollettino mensile che chiude il 2010, l’istituto di Francoforte afferma che la sostenibilità dei bilanci di alcuni Paesi dell’area euro desta ancora “viva preoccupazione”, dunque per il 2011 servono nuovi tagli di spesa. Dell’importanza dell’impegno a risanare i bilanci, richiesto dalla BCE agli Stati UE, e dei rischi delle speculazioni, Fausta Speranza ha parlato con l’economista Alberto Quadrio Curzio:
Un messaggio di saluto del Papa è giunto alla presentazione del volume “Singolarissimo giornale. I 150 anni dell’‘Osservatore Romano’”, che si è svolta ieri pomeriggio all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo ha riferito mons. Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, tra i relatori insieme con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, e i due curatori del volume: l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi e l’attuale direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian. Presenti diversi altri porporati e alcuni esponenti di governo. C’era per noi Fausta Speranza:
Una Risoluzione d’urgenza sugli attacchi ai cristiani in Iraq sarà messa al voto la prossima settimana alla plenaria del Parlamento Europeo, a Strasburgo. La Risoluzione è stata accolta oggi e inserita all’ordine del giorno della prossima Plenaria, dopo la gravissima escalation di attacchi subiti dai cristiani in Iraq negli ultimi mesi e in particolare nelle ultime settimane.
In Iraq è ancora forte il dolore e lo sgomento dopo l’attentato compiuto domenica scorsa a Baghdad contro la cattedrale siro-cattolica, costato la vita a 58 persone fra cui tre sacerdoti, e che ha visto il moltiplicarsi in queste ore di numerosi attestati di solidarietà. Uno è stato espresso dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, mentre una lettera di condioglianze è stata inviata al Papa dal Catholicos di Cilicia degli Armeni, Aram I. Intanto, l’ala irachena di Al Qaeda, questa mattina, è tornata ad attaccare i cristiani nel Paese del Golfo, definendoli “bersagli legittimi” di violenza. Il gruppo denominato Isi – Stato Islamico d’Iraq – aveva imposto un ultimatum per la liberazione di due donne della Chiesa copta egiziana convertite all’Islam e trattenute, secondo l’Isi, in monasteri del Paese. Circostanza smentita dalla stessa Chiesa copta e dalle massime autorità religiose musulmane dell’Egitto. Al microfono di Fausta Speranza, l’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, mons. Athanase Matti Shaba Matoka, sottolinea la tristezza di quanto avvenuto domenica e dà voce ai timori che animano la comunità cristiana irachena:
Il bisogno di valori di fronte alla crisi in Europa: è quanto è emerso dalla Conferenza che si è tenuta a Roma presso la sede del nuovo dicastero per la nuova evangelizzazione. La conferenza ha preso il titolo “Un’Europa cristiana?” dall’editoriale pubblicato di recente dalla rivista della Fondazione culturale Italiani Europei, che si interrogava su quanto sia cristiana oggi l’Europa. Dunque a parlare insieme con il presidente del nuovo dicastero, mons. Rino Fisichella, c’era il presidente della fondazione, Massimo D’Alema. Ha seguito Fausta Speranza: